Due donne ci accompagnano quest’ oggi nella sequenza della Liturgia della Parola. Nella prima lettura dal libro della Genesi 3, 9-15.20 c’è EVA la quale provoca la frattura tra Dio e l’essere da Lui creato. Nel Vangelo di Luca al cap. 1, 26-38 ci viene raccontata l’esperienza di un’ altra donna, MARIA, chiamata a essere la madre di colui che doveva “riparare” questa frattura. Eva e Maria, le due faccie della nostra vita, le due strade che ognuno di noi può intraprendere nel cammino terreno. Cisacuno è chiamato, ad ognuno è rivolta una domanda, viene fatta una proposta. Stà a noi rispondere con la consapevolezza che da quella risposta dipende tutta la nostra vita. Possiamo far finta di niente e fare gli EVA della situazione, oppure rispondere “ECCOMI” come MARIA. Se risponderemo così, la nostra esistenza cambierà radicalmente perchè come Maria accoglieremo il Signore dentro noi, diventeremo “suo tabernacolo”. Anche noi, dicendo “SI” in maniera convinta, sicura, umile e disponibile, diventeremo in un certo senso un grembo che genera amore, così come Maria dal suo grembo ha generato il DIO FATTO UOMO, AMORE ETERNO. Allora, preghiamo anche noi quest’ oggi e sempre, con il nostro personalissimo Magnificat non adattato alla nostra vita, ma a quella di colui che ci chiama e che non ha per noi altro programma se non quello di farci promotori del sua Amore in mezzo ai fratelli. Buona Festa.!(FG)