Non è priva di risposta la domanda che Giovanni, imprigionato, fà a Gesù: Sei Tu quello che aspettiamo o deve venire un altro? Il grande Profeta, lo chiede perchè trovandosi in restrizione, sente solamente, ma non può vedere di persona colui del quale ha profetizzato la venuta. L’ ha sentita dire da coloro che lo vanno a trovare in carcere. Gesù gli risponde con la serie di avvenimenti che circondano il suo operato: i morti risuscitano ai ciechi è ridonata la vista e così via come se fossero una prova…Non so se anche a te, come a me, è balzata d’ un tratto davanti agli occhi la propria esperienza di vita. Quel “sento ma non vedo” è il mio compagno di viaggio. Mi faccio costantemente delle domande se quello in cui credo è qui, con me. Cerco continuamente le “prove” che mi rassicurino di non essermi sbagliato. Sento tante voci qua e là…stò in prigione: quella della mia vita, che mi fà solo sentire ma non vedere. Sento, la Parola di Dio e aspetto che mi si modelli addosso in modo da poter dire “ho trovato Dio” lui è qui con me! Ma non è così. Quasi ho paura di fidarmi. Ci credo, si! certamente, ma ci vado con i piedi di piombo…Sei tu Signore che mi sei accanto? Anche quando quella tua presenza mi è scomoda? Ti sento o ti ascolto? Non è che per caso le mie angosce, paure e insicurezze mi bloccano e non mi consentono di muovermi liberamente, per far si che quella Parola si animi e diventi quel Dio che cerco e aspetto? Consentimi allora, Gesù, di riuscire a capire che tu vieni per condividere con me la mia prigione e aiutarmi ad uscirne, perchè la tua presenza mi libera da tutto ciò che è angoscia, paura, rifiuto, disperazione. Se capita così anche a te, che stai leggendo, allora ripeti con me il ritornello del Salmo di oggi (145): VIENI, SIGNORE, A SALVARCI! (FG)
Dic 10