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Quarta domenica di Avvento 18 dicembre

Abbiamo acceso l’ ultima candela della corona, tradizionalmente dedicata agli Angeli. Queste creature celesti assumono nella liturgia odierna un ruolo importante: ANNUNCIANO. Si fanno latori di un messaggio importante che Dio ha loro affidato per portarlo a persone  da Lui scelte. Ad una donna ed un uomo “normali” i quali però dalla loro normalità hanno tirato fuori la parte migliore quella cioè di buttarsi, di fidarsi. E’ una decisione che cambierà la loro vita.  Dal loro sì, ne sono scaturiti tanti altri, da altrettante persone “normali”. Pensiamo per un attimo a Paolo,..Saulo fino ad un pò di tempo prima persecutore dei  cristiani, fin quando il Signore  lo fà diventare “apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo,…. per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome.” (2° lettura Rm 1, 1-7). Questo per dire, che tutti siamo chiamati. A ciascuno viene annunciato qualcosa e quel qualcosa,  è destinato a diventare grazia per tutti. Anche noi come Maria e Giuseppe e Paolo e tanti altri che ci hanno preceduto, possiamo ricevere e distribuire grazia! basta fidarsi! basta uscire dalla nostra “normalità” e entrare nella novità che ci annuncia il Vangelo. Un Vangelo dettato da quel “Dio salva” (questo significa Gesù) e da quel “Dio con noi” (questo significa Emmanuele). Dio ci salva se noi lo facciamo stare con noi! Dio sta con noi se passiamo dal  vivere non  solo di parole, ma soprattutto di fatti! (FG)