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III° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -DELLA PAROLA 

Dal Vangelo secondo Luca.

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero Ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.  In quel tempo Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione.  Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.Venne a Nazareth dove era cresciuto e secondo il suo solito di sabato entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.  Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia, aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto “Lo spirito del Signore è sopra di me, per questo mi ha consacrato con unzione e mi ha mandato a portare ai poveri lì ad annunzio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore”. Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.Nella sinagoga gli occhi di tutti erano fissi su di lui.  Allora cominciò a dire loro, oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato. 

RIFLETTIAMO:

In questa terza domenica del tempo ordinario la prima lettura e il Vangelo , come di solito, sono collegati tra loro e ci presentano due episodi in un certo senso simili.

Nella prima lettura ci troviamo nella Gerusalemme ricostruita, memore dell’ amara esperienza dell’esilio babilonese.  E’ l’alba di un giorno (gli studiosi dicono del 444 a.C.) e nel tempio riedificato, il sacerdote Esdra, esperto nella legge di Mosè, apre il rotolo del libro e come abbiamo letto, proclama la lettura davanti a tutti coloro che erano capaci di intendere. Era considerato già tale, chi aveva tra i 10 e i 12 anni.  Questo uditorio attende la spiegazione di ciò che è stato letto  cercando di comprendere ciò che ha ascoltato.

Qui possiamo fare già una riflessione.

La parola di Dio, non è fredda, asettica, da “sentire” e basta, ma una realtà viva che entra e passa dall’orecchio ma non rimane solo lì: arriva al cuore.  Essa deve provocare una conversione di vita, tant’è che leggendo ancora il libro di Neemia, scopriamo che il popolo si inginocchia e si prostra con la faccia a terra dinanzi al Signore, perché quella Parola gli ha convertito il cuore.

Il secondo episodio di quest’oggi è quello offerto dal Vangelo di Luca che ritroviamo nella liturgia della Parola dopo la pausa di domenica scorsa.  Ci troviamo a Nazareth, dove c’è un personaggio singolare che ormai ha raggiunto una fama non indifferente: Gesù. Eccolo nella locale sinagoga: apre il rotolo del libro e comincia a leggere un passo del profeta Isaia, (identificato come il terzo Isaia, sappiamo che c’è il primo, il secondo e il terzo Isaia). Il brano proclamato parla di speranza e di liberazione. Tutti poi attendono la spiegazione da Gesù, ma Lui avvolge il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si mette seduto.  Poi soddisfa la richiesta della platea e dice: “oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato”. Gesù non parla di qualcuno che verrà ma di uno che è già lì a portare salvezza e gioia. Egli dice che quella speranza, in lui si fa carne e si adempie. 

Ed ecco la seconda riflessione.

Queste due scene mi fanno pensare alle nostre celebrazioni domenicali. In esse Cristo entra con la sua Parola la quale viene proclamata, spiegata e speriamo, compresa. Anche a noi, così come al popolo di Nazareth, questa Parola deve provocare conversione. Perché la Parola di Dio e il suo corpo da mangiare (che all’epoca non avevano gli uditori della sinagoga) sono gli alimenti essenziali che ci aiutano a dirigere la nostra vita verso colui che ci ama ed è venuto a salvarci.  Un antico detto giudaico dice così: “Gira e rigira la parola di Dio, perché in essa vi è tutto. Contemplala, invecchia, consumati in essa, da essa non ti allontanare perché non vi è per te sorte migliore”.  Bellissime queste parole! Giriamo, rigiriamo la Parola di Dio estrapoliamone tutto perché è quello il nutrimento e il modo esatto per cambiare la nostra vita per darle un vero senso cristiano ed uno slancio di amore verso gli altri e verso Dio soprattutto.  Nascere con la parola di Dio, vivere, crescere, Invecchiare e morire con lei per accedere alla vita eterna.

Dobbiamo cercare Gesù nella nostra vita così come ha fatto Luca il quale, non so se ci avete fatto caso, ci presenta il Vangelo proclamato oggi, con questo inizio bellissimo: “Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi,  come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin dal principio e divennero ministri della Parola di Dio,  così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza  fin dagli inizi e scriverne un resoconto ordinato per te,  illustre Teofilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”. Luca con questo suo “prologo” ci insegna come possiamo organizzare la nostra vita, fidandoci di quanto ci è stato raccontato, rendendoci conto della sua solidità in modo che possa veramente rendere la nostra vita parallela a quella di Gesù Cristo vivendo in funzione del Vangelo.

La buona novella che ci è stata annunziata e tramandata, sia per noi uno stile di vita quotidiano, e non relegato solo alla domenica quando partecipiamo alla messa. Ciò che riceviamo e recepiamo durante le Celebrazioni domenicali sia il nostro biglietto da visita perchè quando usciamo dalla Chiesa, chi ci incontra possa vedere in noi i veri testimoni in della Parola di Dio.

Buona domenica della Parola a tutti!