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Cattedrale Civitavecchia

Articoli dell'autore

11 dicembre: Terza domenica di Avvento

Non è priva di risposta la domanda che Giovanni, imprigionato, fà a Gesù: Sei Tu quello che aspettiamo o deve venire un altro? Il grande Profeta, lo chiede perchè trovandosi in restrizione, sente solamente, ma non può vedere di persona colui del quale ha profetizzato la venuta. L’ ha sentita dire da coloro che lo vanno  a trovare in carcere.  Gesù gli risponde con la serie di avvenimenti che circondano il suo operato: i morti risuscitano ai ciechi è ridonata la vista e così via come se fossero una prova…Non so se anche a te, come a me, è balzata d’ un tratto davanti agli occhi la propria esperienza di vita. Quel  “sento ma non vedo” è il mio compagno di viaggio. Mi faccio costantemente delle domande se quello in cui credo  è qui, con me. Cerco continuamente le “prove” che mi rassicurino  di non essermi sbagliato. Sento tante voci qua e là…stò in   prigione: quella  della mia vita, che   mi fà solo sentire ma non vedere.  Sento,  la Parola di Dio e aspetto che mi si modelli addosso in modo da poter dire “ho trovato Dio” lui è qui con me! Ma non è così. Quasi ho paura di fidarmi. Ci credo, si! certamente, ma ci vado con i piedi di piombo…Sei tu Signore che mi sei accanto? Anche quando quella tua presenza mi è scomoda? Ti sento o ti ascolto? Non è che per caso le mie angosce, paure e insicurezze mi  bloccano e non mi consentono di muovermi liberamente, per far si che quella Parola  si animi e diventi quel Dio che cerco e aspetto? Consentimi allora, Gesù, di riuscire a capire che tu vieni per condividere con me la mia prigione e  aiutarmi ad  uscirne, perchè la tua presenza mi libera da tutto ciò che è angoscia, paura, rifiuto, disperazione.  Se capita così anche a te, che stai leggendo, allora  ripeti con me il ritornello del Salmo di oggi (145): VIENI, SIGNORE, A SALVARCI! (FG)

8 DICEMBRE: IMMACOLATA CONCEZIONE

Due donne ci accompagnano quest’ oggi  nella sequenza della Liturgia della Parola.  Nella prima lettura dal libro della Genesi 3, 9-15.20 c’è EVA la quale provoca la frattura tra Dio e l’essere da Lui creato. Nel Vangelo di Luca al cap. 1, 26-38 ci viene raccontata l’esperienza di un’ altra donna, MARIA, chiamata a essere la madre di colui che doveva “riparare” questa frattura. Eva e Maria, le due faccie della nostra vita, le due strade che ognuno di noi può intraprendere nel cammino terreno. Cisacuno è chiamato, ad ognuno è rivolta una domanda, viene fatta una proposta. Stà a noi rispondere con la consapevolezza che da quella risposta dipende tutta la nostra vita. Possiamo far finta di niente e fare gli EVA della situazione, oppure rispondere “ECCOMI” come MARIA.  Se risponderemo così,  la nostra esistenza cambierà radicalmente perchè come Maria  accoglieremo il Signore dentro noi, diventeremo “suo tabernacolo”. Anche noi, dicendo “SI”  in maniera convinta, sicura, umile e disponibile, diventeremo in un certo senso un grembo che genera amore, così come Maria dal suo grembo ha generato il DIO FATTO UOMO, AMORE ETERNO. Allora, preghiamo anche noi  quest’ oggi e sempre, con il nostro personalissimo Magnificat non adattato alla nostra vita, ma a quella di colui che ci chiama e che non ha per noi altro programma se non quello di farci promotori del sua Amore in mezzo ai fratelli. Buona Festa.!(FG)

2° domenica di AVVENTO 4 dicembre2022

Il Vescovo Eusebio,  nell’ Ufficio dele letture odierne, commentando Isaia dice che “Dio stava per venire in quel deserto, da sempre impervio e inaccessibile, che era l’umanità. Questa infatti era un deserto completamente chiuso alla conoscenza di Dio e sbarrato a ogni giusto e profeta. Quella voce,  però, impone di aprire una strada verso di esso al Verbo di Dio; comanda di appianare il terreno accidentato e scosceso che ad esso conduce, perché venendo possa entrarvi: Preparate la via del Signore (cfr. Ml 3, 1)”. Come possiamo preparare la strada al Signore che viene? ci risponde sempre il Vescovo Eusebio :   “Preparazione è l’evangelizzazione del mondo, è la grazia confortatrice. Esse comunicano all’umanità la conoscenza della salvezza di Dio.” ..conoscere la salvezza di Dio. Essere consapevoli che lui viene a salvarci da tutto ciò che ci rende troppo umani e poco santi.  A questo siamo chiamati:  ALLA SANTITA’ !  Se riuscissimo a far nascere dentro noi Gesù,  se la sua voce irrompesse con forza dentro il nostro personalissimo deserto, se gli aprissimo le porte del nostro piccolo impervio mondo e dessimo a Lui la possibilità di parlarci, allora si, saremmo come quella città posta su  di un alto monte, la quale è in grado di evangelizzare perchè essa a sua volta è stata per prima evangelizzata! La seconda candela della corona di Avvento che oggi viene accesa, simboleggia proprio la nostra chiamata alla salvezza. Buona domenica. (FG)

Prima domenica di AVVENTO 27 novembre 2022

Andiamo con gioia incontro al Signore! Questo invito , lo annunciamo noi stessi ripetendo il ritornello del salmo responsoriale (il 121) di questa domenica. Andargli incontro con gioia! l’ incontro col Signore dovrebbe essere per ciascuno di noi motivo di gioia, così come siamo felici quando incontriamo un nostro parente o amico che non vediamo da tempo. Nelle letture di questa domenica (che sono dell’ anno A) vengono descritte catastrofi e disastri inimagginabili ma leggendo tra le righe, possiamo applicarle alla nostra quotidianità. Catastrofe e disastro  è la nostra condotta di vita, la quale ci allontana da Dio non permettendoci di pensare a quell’ incontro che con Lui avremo, non solo alla fine della nostra vita, ma quotidianamente. Sarà normale incontrarlo  se, come ci ricorda Paolo nella seconda lettura, vivremo onestamente  come in pieno giorno, lontani cioè da quel buio creato  dalle nostre gelosie, egoismi, maldicenze, arrivismi tutte cose che spengono attorno a noi la luce che ci fa seguire la strada giusta  la quale ci permette di trovare Gesù …sempre…non solo a Natale! Quando Matteo nel Vangelo odierno ( il quale ci accompagnerà durante questo anno liturgico)  racconta quanto disse Gesù ai discepoli (riferendosi chiaramente al giudizio finale), non lo fà per terrorismo psicologico o per impaurirci, ma solo per ricordarci ulteriormente che i disastri quotidiani del nostro vivere ledono la nostra dignità di figli di Dio, offendono la nostra inteligenza e ci allontano dall’ incontrare quel Dio buono e misericordioso che ci salva, raddrizza la nostra strada e ci fa vivere coerentemennte nell’ amore.  Questo è secondo me l’ Avvento! Tempo liturgico spesso poco valutato e  forse vissuto con poco entusiasmo. Un Avvento giornaliero durante il quale possiamo   andare verso  Gesù,  felici e trepidanti  per quell’ incontro che dà senso alla nostra vita ! con la speranza di vivere già in Lui,  quando  l’ incontreremo definitavemente al termine della nostra giornata terrena.  FG