Nov 10
XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, seduto di fronte al tesoro [nel tempio], osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
Riflettiamo:
Non è questione di quantità ma di qualità! Oggi sia la prima lettura sia il Vangelo parlano di affidamento totale a Dio anche quando ci sentiamo insicuri. D’altronde il nostro problema è sempre stato il rischio…e noi preferiamo evitarlo. E’ la disperazione spesso a farcelo accettare “tanto cosa ho da perdere…” ci viene da pensare quando ci rivolgiamo a Dio perchè non sappiamo più a cosa aggrapparci. L’esempio delle due povere vedove, è eloquente perché sia nell’ una sia nell’ altra si vede il totale abbandono senza pensare al dopo . La casta alla quale pensiamo di appartenere perchè investiti di una certa missione nella Chiesa ci fa perdere di vista che solo nella nostra povertà di cuore riusciamo a donarci completamente. Chi è povero e umile riesce a togliersi tutto, anche lo stretto necessario per donarlo a Dio e credo che non ci sia gioia più grande se non quella di consegnare a Lui tutta la nostra povertà. Poveri e umili, così ci vuole il Signore perchè in questo modo riusciamo a capire il potere del “dono totale”. Gesù Cristo, Dio povero e umile, ha donato tutto se stesso per noi..dovremo prender esempio da Lui. Devo io per primo ricordare che “la veste sacra” che indosso quando celebro in Chiesa, me la devo mettere anche fuori la Chiesa quando celebro con la “Chiesa Popolo di Dio” il Mistero di fede e salvezza che Gesù Cristo ha offerto gratuitamente a ciascuno : ricchi o sapienti, poveri o disperati, negligenti o disinteressati insoddisfatti o indecisi e così via…Chiediamo allora a Dio che possiamo sempre rimanere poveri, perchè solo così il nostro cuore non si inorgoglisce e noi riusciamo a essere più veri e seri e magari anche a credere per davvero…. allora il nostro donarci sarò di qualità eccellente! Buona domenica. FG
Nov 03
XXXI° DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Mi colpisce l’elogio tra Gesù e lo scriba dopo lo scambio di battute su un tema scottante “Qual’è il primo dei comandamenti?”. Gesù apprezza la risposta dello scriba (appartenente a quella fazione tendenzialmente ostile al suo operato) e il fariseo si rende conto della veridicità di quanto affermato dal Rabbì. Il Signore vuol semplicemente far capire che l’ amore verso Dio è indiscutibilmente unito all’ amore verso il prossimo. Quando l’ uomo l’ avrà capito , sarà elogiato perchè sarà sfuggito dalla tentazione di amare e lodare Dio dimenticandosi dell’ uomo e viceversa avrà servito l’ uomo dimenticando Dio. La nostra maturità sarà piena quando avremo dato un equilibrio a questi due precetti. Il prossimo per Dio è l’ uomo e l’uomo ha per prossimo Dio! Quindi morale del discorso è: AMIAMO E LASCIAMOCI AMARE! Si cari amici amiamo Dio e i Fratelli ma lasciamoci amare! Liberiamo il nostro cuore da quella umana corteccia che non ci permette di amare. Facciamoci riconoscere come figli di Dio perchè solo così potremo amare ed essere amati. E’ un cammino difficoltoso ma da vivere quotidianamente cercando Gesù nel volto dell’ altro ricordandoci di quella famosa frase che Egli ha ripetuto più volte “L’ AVETE FATTO A ME!” F.G.
Ott 27