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Apr 24
Terza domenica di Pasqua – 23/04/2023
Si dice che per conoscere una persona devi mangiare con lui nello stesso piatto cento volte e comunque non sarai mai sicuro di averlo conosciuto a fondo. Il Vangelo odierno racconta di questi due personaggi, dei quali conosciamo il nome di uno solo dei due, che camminavano rattristati e delusi perché quel presunto profeta-messia nel quale avevano posto grandi speranze era stato crocifisso e non solo, era addirittura sparito dal sepolcro dove l’ avevano posto. Alcuni di loro , vi si erano recati per vedere se era vero ciò che avevano sentito dire dalle donne le quali, parlavano di Angeli che sarebbero loro apparsi dicendo che era risorto. Effettivamente lui non c’era e , allora…dove stava? Già, dove sei Gesù? Anche noi camminiamo ogni giorno chiedendoci dove ti trovi e puntualmente non riusciamo a trovarti. Ti cerchiamo, questo si, ma stentiamo a riconoscerti. «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?», così si rivolge Gesù ai viandanti e ugualmente dice a noi. Di cos’altro abbiamo bisogno per riconoscere Gesù accanto a noi? Certo i nostri tempi sono diversi da quelli di Cleofa e l’ amico, ma anche per noi vale il seguito dell’ allocuzione del Signore nel Vangelo: “E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.” E’ vero, noi non abbiamo toccato con mano, non abbiamo partecipato a tutti gli eventi di passa 2000 anni fà, non siamo stati lì a vedere di persona un giusto che moriva come un infame appeso ad una croce per colpa dell’ incredulità generale, ma abbiamo la testimonianza scritta di quelli che erano lì presenti. Queste dettagliate testimonianze scritte da uomini, sono state ispirate da Dio. E’ Lui quindi il vero autore e lo ha fatto per estendere la salvezza anche ai giorni nostri. I due uomini stanchi per il viaggio in cerca ulteriore di risposte, capendo di poterle ricevere da quel viandante come loro, lo invitano a restare e finalmente lo riconoscono a tavola quando compie il gesto dello spezzare il pane. Cari amici, quanto vogliamo continuare a cercarlo Gesù? Anzi direi perché insistiamo a cercarlo? Lui è sempre con noi! e quotidianamente ci invita a mangiare con lui alla stessa tavola e nello stesso piatto che poi altro non è che la nostra vita. In quel piatto ci sono i nostri dubbi, le sofferenze, le cadute, la nostra quotidianità, però c’è anche e soprattutto LUI! Li c’è un Dio che si è donato per te e per tutti perchè tutti insieme ci vuole persone nuove. Non andiamolo a cercare dentro il sepolcro della nostra ottusa persona, Lui stà nella condivisione quotidiana con i nostri fratelli attorno a quell’ unica mensa: quella dell’ Eucarestia e della Parola. Non ci sarà più bisogno di dirgli “resta con noi!” lui c’è e ci sarà sempre…basterà solo ripulirci bene lo spirito e mangiare con lui…nello stesso piatto. FG
Apr 09