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Cattedrale Civitavecchia

Articoli dell'autore

sabato 7: SOLENNE VEGLIA DI PENTECOSTE

Sabato 7 giugno:
Ore 21,00: nel PORTO STORICO, presso la Fontana del Vanvitelli,
VEGLIA DI PENTECOSTE,
presieduta dal nostro Vescovo Gianrico
per le nostre Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-S. Rufina.
e CONFERIMENTO DEI MINISTERI

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni; datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.    

1° giugno: ASCENSIONE DI GESU’ AL CIELO

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

RIFLETTIAMO:

“Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo Per tutti i secoli dei secoli” Questa conclusione delle orazioni che rivolgiamo al Padre mi sembra la più aderente alla Solennità di quest’oggi. Noi proclamiamo Gesù Cristo, Dio che siede alla destra del Padre nell’unità dello Spirito Santo. E’ lo stesso Cristo, servo di Dio, Messia, umiliato e scacciato dagli uomini, non capito da loro e per questo crocifisso e punito con una morte infame. Proprio quel Gesù Cristo è assunto alla destra del Padre e vive e regna Dio per tutti i secoli dei secoli. Dall’infamia della morte alla gloria del cielo: perché? Perché Egli è Dio! Il Vangelo di Luca, che è stato proclamato, mi fa pensare alle nostre Celebrazioni Eucaristiche. Cosa fece Gesù? Portò gli Apostoli fuori, verso Betania e, alzate le mani, li benedì. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato in cielo. Li benedì..cioè diceva bene di loro e li invitava così a dir bene di Lui in mezzo all’umanità. Ebbene, la nostra Celebrazione Eucaristica, non è questo? Gesù Cristo ci invita alla mensa dell’Altare e della Parola: La Parola che siamo invitati ad ascoltare, la mensa  dell’altare, dove ci nutriamo del suo Corpo e del suo Sangue. Alla fine della Messa riceviamo la benedizione affinché noi, popolo di Dio, possiamo benedire i nostri fratelli portando loro la Sua Parola forti del sacro nutrimento ricevuto.   

   Abbiamo ascoltato gli Atti degli Apostoli (sempre scritti da Luca) al capitolo primo, nel quale egli riparte proprio dai giorni in cui Gesù fu assunto in cielo. Sembra come se tra Resurrezione e Ascensione  fosse concesso agli Apostoli del tempo per  maturare in loro tutto quanto era accaduto.        L’ Ascensione è quindi nient’altro che una tappa verso l’altro grande evento che segnerà loro vita: il dono dello Spirito Santo! A quel punto saranno pronti per testimoniare con i fatti la Parola ricevuta!  Anche a noi è affidata la medesima missione: lo sguardo verso il cielo ma  la consapevolezza dell’ annuncio che dobbiamo portare ai fratelli. 

Bonhoeffer diceva: “Nella vita bisogna avere Lo sguardo rivolto verso il cielo ma bisogna rimanere con i piedi per terra”. Dobbiamo camminare con i nostri piedi in mezzo alla gente perchè quanto ricevuto  non serva solo a noi ma anche a tutti i nostri fratelli.

Papa Benedetto, parlando dell’ Ascensione diceva: “L’ascensione conclude il periodo delle apparizioni di Gesù dopo la risurrezione. Nell’occasione Gesù non compie fisicamente Un viaggio verso una zona lontana dal cosmo, ma entra nella piena comunione con Dio. Anche se non è più fisicamente visibile Gesù rimane comunque presente nel mondo In modo nuovo grazie al potere di Dio che supera le limitazioni della spazialità. I discepoli ne sono consapevoli ed è per questo che non si rattristano ma sono pieni di gioia”. Ecco cari fratelli e sorelle rimaniamo anche noi pieni di gioia e non rattristiamoci perché fisicamente non vediamo colui nel quale crediamo, (comunque vivo e reale nell’ Eucaristia), perché Gesù come ha detto giustamente Papa Ratzinger, rimane comunque presente nel mondo in un modo nuovo perché Dio ha un potere illimitato ed enorme che supera le nostre limitazioni e i nostri spazi e se abbiamo fede in questa illimitatezza di Dio, faremo un’ opera efficace nell’annunciarLo, perché anche la nostra parola non avrà più limiti di spazio né di tempo e porteremo al mondo  Dio che è Fede, Speranza e Carità. FG

CALENDARIO GIUGNO 2025

Cari Amici, abbiamo pubblicato il calendario di  di giugno.  Questo mese è veramente ricco di Celebrazioni importantissime per la vita della nostra Comunità Diocesana. C’è la grande  VEGLIA DI PENTECOSTE nel Porto storico, la Festa di S. ANTONIO DI PADOVA, l’ importantissima e solenne PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI, l’ ORDINAZIONE PRESBITERALE  di Stefano NISI, insomma veramente un mese ricco di grazia. Tenetevi aggiornati sui giorni e gli orari consultando facilmente il calendario nell’ apposita finestra della pagina principale.

Quinta domenica di Pasqua-18 maggio 2025

Dal Vangelo secondo Giovanni
Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».                             Riflettiamo:

“Vi do un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli.”
Quando Giuda esce dal Cenacolo per tradirlo, Gesù dice che in quel momento il figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui.
Guarda caso, proprio nel momento in cui sei tradito?….tu dici che sei glorificato?
Si, è proprio nel momento dell’apparente sconfitta, quando tutto sembra perduto e tutti si aspettano una resa difronte all’evidenza dei fatti, che Gesù esprime la totalità del suo amore. Un amore talmente smisurato e incondizionato capace di prevalere su qualsiasi avversità.
Negli Atti degli Apostoli Paolo e Barnaba, incitano i fratelli a restare saldi nella fede perché l’annuncio della Parola di Dio loro affidato produrrà tante tribolazioni.
Annunciare e testimoniare ciò che ci ha trasmesso Cristo è un percorso pieno di ostacoli, perché il messaggio è scomodo da proporre e lo diventa ancora di più se lo si annuncia senza compromessi e mezze misure, proprio come ha fatto lui. Solo annunciando con parola ferma e testimonianza forte siamo soggetti a rifiuti e maltrattamenti e persino a tradimenti, anche dagli amici, ma è proprio allora che dobbiamo dimostrare di essere veri discepoli.
Per rendere ancora più efficace l’annuncio e non arrenderci difronte alle difficoltà, Gesù oggi rilancia il comandamento dell’amore, ma lo fa con un’aggiunta in più rispetto a prima: Ama il prossimo tuo come te stesso, sì, ma amalo così come io ho amato te!
Qui cominciano i problemi! Cristo ha dato la sua vita per noi, e noi siamo disposti a fare altrettanto? Io credo che se cerchiamo di amare gli altri come ha fatto Gesù con noi, possiamo fare miracoli. Amare di vero cuore mettendo in opera quei doni che lo Spirito Santo ci dona, farà trasparire da noi un sapore di divinità il quale ci metterà in grado di “sperare contro ogni speranza” e vedere il bello anche quando ci sembra tutto senza un domani.
La fede e la costanza di Paolo e Barnaba ci sono di esempio (rileggiamo a fondo la prima lettura) e l’ Apocalisse proclamata quest’oggi dipinge il quadro del mondo che si rinnova proprio nell’ Amore di Dio. Nel mondo rinnovato, non c’è più ne morte ne lamento perché dice Dio: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”
Allora rinnoviamo nell’Amore anche il nostro essere Cristiani. Non lasciamo in chiesa quello che riceviamo dalla mensa della Parola e da quella Eucaristica, ma portiamolo fuori senza paura e vergogna fieri se qualcuno guardandoci dirà: “quello è un vero figlio di Dio!”…non è questo che ci chiede oggi Gesù? FG