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Cattedrale Civitavecchia

Articoli dell'autore

Sesta domenica del tempo Ordinario: 12/02/2023

Definirei questa giornata  la “DOMENICA DEL MA IO VI DICO”. Gesù vuole farci capire cosa significa essere veri fedeli. Egli sa bene che il nostro comportamento cristiano convive male con l’ essere uomini e donne del mondo. Siamo abituati a vivere  ponendo la nostra persona al centro di tutto  e dimenticandoci di quel comandamento primo che ci parla di AMORE.  Addirittura Gesù, nel Vangelo di oggi, ci invita ad uscire di Chiesa se abbiamo qualcosa contro un fratello…”prima va a riconcigliarti con lui”….quanti rimarrebbero seduti?…non lo sò. Ci viene da dire ” che esagerazione!” ma non lo è. Quei “ma io vi dico” ci indicano il vero senso dei comandamenti  che si, sono regole, ma regole dettate dall’ amore e da vivere quindi, in tale ottica. Molte volte facciamo più danno con una parola detta male che con uno schiaffo. Gesù ci invita a capire che anche solo pensando di fare una cosa sbagliata, abbiamo già peccato. Allora ci serve un cambio di mentalità. Dobbiamo rispettarci gli uni gli altri  attraverso la sapienza di Dio che ci indica la strada con  quelle cose,  « che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo”  cose che, leggiamo da S. Paolo nella seconda lettura odierna, “Dio ha preparate per coloro che lo amano”. Ecco il punto! Dobbiamo aprire il nostro cuore allo  Spirito Santo il quale ci fà capire come si ama davvero Dio e i fratelli! che ci fà vedere oltre quel nostro  semplice osservare freddo e distaccato la legge del Signore. Quando non lo capiamo, crocifiggiamo anche noi Gesù Cristo come i dominatori dei quali ci parla sempre Paolo. Professavano senza amore! e senza amore, Dio non  era in loro! Oggi siamo richiamati a cercare di vivere in profondità e completezza il nostro essere di Cristo! Le mezze misure non dovrebbero far parte di chi si professa cristiano. Gesù conclude il Vangelo di oggi con molta chiarezza: “Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno». Allora facciamo tesoro di questi odierni “ma io vi dico”  perchè possono veramente insegnarci a vivere da veri figli e fratelli e farci Santi perchè, ricordiamoci (l’ho ascoltato in un’ omelia di un Vescovo) O SANTI O NIENTE!! TUTTO IL RESTO SONO CHIACCHERE! Buona domenica. (FG)

5 FEBBRAIO: Quinta domenica del Tempo ordinario

Una persona amica mi ricorda spesso, che  la stola obliqua e la dalmatica che indosso durante le Celebrazioni non sono  solo  paramenti liturgici, ma anche il simbolo del mio ministero che  è SERVIRE- ESERCITARE LA CARITA’! La ringrazio per ricordarmelo! Quindi quella stola, io devo portarla virtualmente tutto il giorno. In effetti il mio rischio (e permettetemi, il rischio di ciascuno di noi battezzati e chiamati perciò tutti ad annunciare) è quello di dimenticare che dobbiamo servire con carità e cercare di farlo bene. Oggi la Parola di Dio proclamata non dà adito ad equivoci. Dobbiamo essere SALE E LUCE,  e più meno lo siamo tutti. Dobbiamo però stare attenti a non essere troppo salati! Quando il nostro servizio diventa un porsi al di sopra degli altri, quasi a ergerci come esempi da imitare, diventiamo troppo salati. Rileggiamo attentamente la prima lettura…Isaia parla chiaro. Il digiuno che chiede il Signore è diverso da quello che pratichiamo. L’ elenco puntualizza quale deve essere il nostro modo di “servire”. Sarà fruttuoso solo (leggo Isaia)  “Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore…” E si,,,sono troppo salato!  e una pietanza salata è immangiabile. Non servo come si deve! Sono spesso al contrario di quel che scrive Paolo. Rileggiamo anche la seconda lettura ai Corinti : “….Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.” Ecco qual’ è il mio problema! Salgo sull’ altare credendo di essere arrivato al top e ne scendo portandomi dietro, non la carica dello Spirito di Gesù Cristo il quale ha parlato agli ultimi mettendosi al loro stesso livello, ma la presunzione di sentirmi arrivato e in grado di insegnare! Paolo ci ricorda di predicare ai Fratelli mediante la potenza di Dio: Egli ci ha dimostrato come  si ama e si serve. Se riusciremo ad imitarlo, la nostra  luce risplenderà davanti agli uomini, i quali vedranno le nostre opere buone e renderanno gloria al Padre  che è nei cieli (ho parafrasato la fine del Vangelo odierno). In poche parole NOI DOBBIAMO ANNUNCIARE GESU’ CRISTO E IL SUO VANGELO, NO NOI STESSI E LA NOSTRA VITA! Sentiamoci salati fratelli, ma al punto giusto! Il sale messo nelle pietanze con il giusto dosaggio le rende appetitose. Anche noi col giusto dosaggio di fede e comunione nello Spirito Santo potremo servire e annunciare in modo credibile e appetitoso  il Vangelo sempre comunque e dovunque. Penso spesso, a quanto mi disse un  Vescovo: Ricorda: “SE NON SERVI….NON SERVI!!!”……..  Buona domenica (FG)

IV° domenica del tempo ordinario

Sapete quante volte nelle Scritture è citata la parola BEATO?…più di 110…questo ci fà capire quanto è importante la beatitudine, sinonimo di felicità. Solo “Dio è veramente beato”, mentre l’uomo è “beato” se diviene “partecipe della essenziale beatitudine di Dio”.  A ragione ce lo dicono i Padri della Chiesa . L’ uomo diventa “beato” solo quando trova piena felicità nella “beatitudine divina”. Ma andando più nel profondo, cosa ha voluto dire Gesù in quel suo primo discorso del Vangelo di Matteo? Non riduciamolo ad un semplice “fate i bravi”….non è questo. Piuttosto  direi che è una chiamata pressante a trovare quella gioia nell’ essere il meno del meno, a vivere nell’essenzialità della mitezza, della purezza del cuore e della mansuetudine. Modi di essere che agli occhi del mondo sono inutili, inessenziali, ma che a quelli di Dio, invece, garantiscono una promessa: quella del Regno dei Cieli! Ce lo ricorda bene anche Paolo nella seconda lettura di oggi “quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio.” Gesù dalla montagna in quel tempo, dall’ ambone delle nostre Chiese oggi, ci dice come dobbiamo presentarci ogni giorno a lui:  FELICI! felici di essere al contrario di come ci vuole il mondo. Felici perchè consapevoli che quel modo di essere, E’ IL VANGELO!   è fare in modo che tutti vengano attratti da quella felicità sublime, fatta di cose vere che non rendono infelici..tutt’ altro! fanno scoprire la gioia dell’ essenzialità di una vita donata e vissuta camminando con un Dio che per primo si è fatto mite, umile, misericordioso, mansueto e così via.  Allora non preoccupiamoci di chi ci commisera perchè siamo beati….rallegriamoci piuttosto perchè stiamo vivendo come vuole Gesù,  stiamo facendo quello che ci chiede:ESSERE FELICI E FAR CONOSCERE ANCHE AGLI ALTRI CHE LA VERA FELICITA’ E’ QUESTA,    non quella che ci promette il mondo! (FG)

Domenica 22 Gennaio:TERZA “PER ANNUM”

Convertirsi perchè il Regno di Dio è vicino. Cambiare strada per andare verso…che cosa? Verso qualcosa di nuovo, una vita tutta nuova indicata dal Vangelo, che Gesù ci ha illustrato con la sua stessa vita terrena. Lui l’ha vissuto fino a morire per gli altri. Coloro che agli inizi della nostra storia “hanno lasciato tutto per seguirlo” hanno ribaltato la propria esistenza per “andare dietro” a quel fantastico personaggio il quale era venuto a portare luce laddove fino a quel punto c’era stato sempre buio. Insomma, oggi il Vangelo ci parla di CHIAMATA E RISPOSTA. Una chiamata rivolta ai più umili ai quali però è affidata una grande opera, quella come dice Paolo nella seconda lettura di oggi, di “annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.” Facciamo anche noi la scelta di seguire la luce che è Gesù. Egli ci precede ma ci lascia mai soli. Anche quando ci sentiamo stanchi e delusi, guardiamo avanti e annunciamo  l’ amore scaturito dalla Croce di Cristo facendo della nostra stessa vita, un sacrificio d’ amore verso gli altri. Ci sono di esempio  persone normali come noi… Pietro, e Andrea suo fratello, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello. La loro risposta positiva è servita anche a noi, visto che siamo qui oggi…anche dalla nostra pronta e decisa risposta potrebbe dipendere il domani di tanti altri nostri fratelli. (FG)